Ganjitsu

 Ganjitsu - Capodanno

Ganjitsu è il primo giorno dell'anno nuovo ed è possibile svolgere tante attività anche in questa occasione.

Tradizioni
Otoshidama (foto di Hisgo) e Nengajou
Qui in occidente abbiamo ben presente le cartoline di Natale, anche se ormai sono in pochi ad usufruirne. In Giappone vi è una tradizione molto simile che riguarda però il Capodanno: i Nengajou sono delle cartoline di auguri per il nuovo anno che, come da tradizione, vengono spedite ad amici e parenti. Spesso raffigurano l'animale del nuovo anno secondo il calendario cinese e/o presentano delle frasi di augurio, magari anche foto di famiglia. Vengono spedite affinché giungano ai destinatari proprio il 1° gennaio.

Anche i bambini poi hanno una parte di festa a loro dedicata. Esiste infatti una tradizione chiamata Otoshidama e che consiste nel regalare loro soldi. I bambini ricevono infatti questo genere di dono fino al completamento delle superiori, ma non è raro trovare anche universitari che ne usufruiscano. Nella busta vengono inserite solo banconote da minimo 1000 en (8 euro circa), il taglio più basso in Giappone.

Ma un'altra importante attività durante questa giornata è assolutamente quella dello shopping: i negozi infatti si riempiono di Fukubukuro, delle lucky bag composte dai negozianti con merce a caso fortemente scontata. Le strade del Giappone di conseguenza si riempiono di persone che non vedono l'ora di fare compere pazze a poco prezzo, mentre per i negozianti è un modo intelligente per smaltire le scorte annuali avanzate.

   
Cibi
La prima tradizione da rispettare in fatto di cibo (o meglio di bevande) è quella di sorseggiare durante la mattina di Ganjitsu il fukucha, un tipo di tè. Vi è poi l'otoso, un tipo di sake il cui nome fa riferimento a un demone che terrorizzava dei paesani giapponesi portando malattie. Si beve dunque per scongiurare l'arrivo di demoni e malattie durante l'anno nuovo.

Foto di Tokyomelange
E parlando di cibi solidi? In antichità vigeva la regola di non accendere il focolare durante i primi tre giorni dell'anno per non infastidire, con il rumore, le divinità nel momento di passaggio dal vecchio al nuovo anno. Così nacque l'Osechi-ryouri, un insieme di piatti tipici giapponesi cucinato e preparato ben prima della vigilia, con pietanze in grado di resistere svariati giorni in modo da non dover cucinare durante le prime tre giornate dell'anno. Le pietanze vengono riposte e servite nei Juubaku, contenitori laccati simili a quelli del bentou.

Il cibo verrà poi consumato con le Iwai Bashi, delle speciali bacchette assottigliate su entrambe le estremità: una sarà per la persona e l'altra per i Kami, in modo tale da poter banchettare insieme. Tornando al cibo, l'Osechi in origine era composto solo da Nimono (verdure bollite) ma, col passare del tempo, la varietà di cibo è aumentata sempre più. Si è addirittura arrivati ad aggiungere piatti stranieri in composizioni chiamate Seiyo Osechi, ovvero "osechi occidentalizzati". 

È

 anche possibile trovare Osechi già pronti nonostante sia solitamente fatto in casa. Vediamo ora nello specifico quali sono i piatti che lo compongono.
 

Piatto

Cos’è

Cosa simboleggia

Daidai

Arancio amaro

Augurio per le generazioini future

Datemaki

Frittata dolce con pesce/puree di gamberetti

Desiderio di buon auspicio

Kamaboko

Torta di pesce arrostito

Si prende rosso e bianco, rappresenta il Sol Levante

Kazunoko

Uova di aringa

Desiderio di avere molti figli

Konbu

Un tipo di alga

Associato alla “yorokobu”, gioia

Kuro mame

Soia nera

“Mame” significa anche “salute”

Nishiki Tamago

Involtini d’uovo

Il tuorlo rappresenta l’oro, l’albume l’argento

Tai

Orata

Buon auspicio

Tazukuri

Sarde secche cucinate in salsa di soia

Augurio per raccolto abbondante


L'unica eccezione che conferma la regola del non accendere i fornelli nei primi giorni di gennaio è per lo Zouni (o Ozouni). È una zuppa a base di Mochi che si dice affondi le sue radici nella cucina samurai, i quali usavano cucinarlo durante le battaglie campali. La preparazione della zuppa varia di regione in regione: nel Kanto è una sorta di zuppa chiara (sumashi jiru) fatto di dashi (brodo di pesce), alghe konbu e salsa di soia; in questo caso i mochi vengono tagliati a quadri e grigliati; nel Kansai, nello Shikoku e nel Kyuushuu invece è realizzato con un brodo di miso bianco e, sempre nel Kansai, i mochi invece vengono bolliti. Oltre agli ingredienti tipici, vi possono essere anche delle aggiunte come pollo, pesce, polpette, verdura a foglia e chi più ne ha più ne metta.


La foto a destra è di Cookery A-Five

Per questo articolo è tutto cari lettori. Prima di lasciarvi, ricordate: quando vedrete una persona per l'ultima volta all'interno dell'anno, dovrete dire "Yoi-o toshi wo" (lett. "abbi un anno buono"), mentre gli auguri ufficiali sono "Akemashite omedetou". Grazie mille per aver letto l'articolo, buon anno e... Sayounara!

fonti: tokyomelange, yabai, nihongiappone, gogonihon, ohaio.it