Shunbun No Hi e Tsukimi

Bentornati su Bacchette Giapponesi. Eccoci con un nuovo articolo, in cui parleremo di un’altra festività,  o meglio, di altre due: Shubun no hi e Tsukimi, rispettivamente la festa del passaggio di stagione e della luna!

Shubun no hi
Alberi d'acero.
Foto di Nanodà
La Shubun No Hi è essenzialmente la festa per l’equinozio d’autunno, momento in cui la durata del periodo diurno è uguale a quello notturno e si celebra il 23 Settembreconosciuta anche come  “Higan No Chunichi” (“altra sponda”). Questo nome si riferisce al passare da una sponda all’altra, da una stagione all’altra. Questa giornata è diventata festa nazionale nel 1948, poiché prima era un culto degli antenati imperiali chiamata "Shuuki Kourei-sai", di radici shintoiste. Da questo momento in poi, la notte sarà più lunga rispetto al giorno. È uno dei più importanti Setsubun insieme a quello primaverile (ce ne sono 24 in totale) e sono feste che segnano la transizione fra una stagione e l’altra.

Il simbolo di questa festa è l’acero, tipico albero autunnale giapponese, che tinge di rosso il paese. E a proposito di flora, in questo periodo dell’anno è possibile vedere i fiori di Higanbana (“fiore dell’equinozio autunnale”). Durante questa giornata, inoltre, si visitano i defunti ai quali viene pulita la tomba col rituale dell’acqua e gli si offrono fiori, preghiere e cibo rigorosamente di forma rotonda. Si dice infatti che sia una forma particolarmente apprezzata dagli antenati. In più vengono accesi incensi profumati con le fragranze che i defunti apprezzavano in vita.

Saiho-ji Cemetery
Tomba decorata; foto di muza-chan.net
Fiore di Hinganbana


Tsukimi
Immagine correlata
Decorazioni per la Tsukimi.
Foto di
 japaniowa.org
Nello stesso periodo (a volte addirittura durante la stessa giornata dello Shubun no Hi), viene celebrato lo Tsukimi ("guardare la luna"). È una festa dedicata all'osservazione della luna, che i Giapponesi celebrano con banchetti e musica. Lo Tsukimi, che risale all'era Heian (794 d.C. - 1185), è in realtà di origine cinese. È tradizione creare decorazioni di Susuki (erba pampa), cucinare i Tsukimi dango (dolcetti di riso) e posizionarli in un luogo dove sia possibile mangiarli contemplando la luna. 

Altri cibi da consumare in questa serata sono la castagna, il taro o sato imo (un tubero simile alla patata) e il kabocha, la zucca giapponese. La casa viene adornata con fiori, frutta e verdura autunnale che viene considerata come offerta alla luna. Inoltre, fra i bambini è molto famosa una canzone chiamata "Deta deta Tsukiga", che potete ascoltare qui. Altro modo per celebrare la festa, è stando a bordo di piccole imbarcazioni e osservare il riflesso lunare sull'acqua, recitando un tanka, una forma lirica di soli 5 versi.


In più una piccola curiosità: se prestate attenzione, troverete sempre abbinata a questa festa l'immagine di un coniglio. Come mai? Questo perché deriva da un'antica credenza asiatica che afferma che sulla luna abiti un coniglio, convinzione nata dalla presenza di alcuni crateri che creano la forma di un coniglio alzato su due zampe con mortaio e pestello intento a fare mochi. In più, esiste anche un'antica leggenda buddhista che ne spiega il perché. La leggenda narra di una scimmia, uno sciacallo, un coniglio e una lontra che sul loro cammino si imbatterono in un anziano affamato, decidendo tutti di impegnarsi per trovargli del cibo. La scimmia raccolse della frutta, la lontra prese del pesce e lo sciacallo rubò della frutta da una casa. Il coniglio, invece, riuscì a prendere solo erba. Decise quindi di sacrificarsi gettandosi nel fuoco, offrendosi così al povero affamato il quale si rivelò una divinità. Il Kami, commosso dal gesto del coniglio, decise di incidere sulla luna la sua immagine affinché il suo sacrificio non venisse dimenticato.

foto di Gaijin Zukk

Cari lettori, questo è tutto per questo articolo. Grazie per aver scelto il mio blog, ci vediamo al prossimo articolo, sayoonara!